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L’esperienza del Prof. Alfredo Benso (Torino), Professore Ordinario al Politecnico di Torino, trail runner con tendinopatia achillea cronica e una lesione parziale del tendine.

Ho praticato sport fin da quando ero bambino e, come ogni appassionato sa, gli infortuni spesso fanno parte del gioco. Dopo aver percorso migliaia di chilometri di trail running in montagna, ho sviluppato un grave caso di tendinopatia achillea che ha provocato una lesione di circa 2 mm. Il rischio di una rottura completa era reale ed era chiaro che senza un qualche tipo di intervento, avrei dovuto rinunciare a correre per molto tempo. L’allenamento in quel periodo era spesso doloroso e i giorni dopo ogni sessione erano a volte anche peggio.

Su consiglio di un amico fisioterapista, che ne era entusiasta, ho iniziato un programma di allenamento propriocettivo ad alta frequenza utilizzando il Metodo Riva con il sistema Delos. E in breve: dopo soli tre mesi con Delos, non solo ogni traccia di dolore era scomparsa, ma la lesione tendinea stessa si era completamente rimarginata (con grande sorpresa dell’ecografista). Ancora meglio, correre era diventato più piacevole che mai.

Devo ammettere che il Metodo Riva è piuttosto impegnativo sia fisicamente che mentalmente—ma è anche divertente, molto più di qualsiasi terapia che abbia mai provato. Avere un feedback istantaneo sui tuoi progressi in ogni sessione ti dà un’enorme spinta motivazionale.

Al di là dell’ovvio beneficio terapeutico per il mio tendine, ciò che mi ha davvero stupito sono stati gli “effetti collaterali” del Metodo Riva. Negli ultimi sei anni, ho completato il Tor des Géants tre volte (una gara di resistenza non-stop di 350 km in Valle d’Aosta, Italia, con 30.000 metri di dislivello positivo, da completare in meno di 150 ore). Le prime due volte sono state grandi esperienze, ma il dolore—alle caviglie, stinchi, ginocchia e altro—è stato un compagno costante per la maggior parte della gara.

La terza volta, tuttavia, dopo l’allenamento con il sistema Delos, è stata probabilmente la migliore gara della mia vita. Ho riscoperto la gioia di correre completamente senza dolore per giorni e notti, assaporando ogni singolo passo. Ho ridotto di sette ore il mio tempo precedente e quando ho tagliato il traguardo ero stanco, ma in una forma fisica sorprendentemente buona. Il recupero è stato rapido, senza la zoppia che aveva caratterizzato le mie gare precedenti.

Ciò che ho capito da questa esperienza è che il Metodo Riva non solo produce effetti tangibili sulle specifiche strutture corporee allenate, ma porta anche a un miglioramento straordinario nell’ergonomia e nella coordinazione del movimento. Dopo poche settimane con il sistema Delos, ho notato che i miei movimenti erano diventati molto più fluidi e controllati—dall’equilibrio su un piede mentre mi mettevo i pantaloni al mattino, alla gestione delle sezioni in discesa sulla mia mountain bike con facilità, fino a curvare più velocemente e con maggiore precisione sugli sci.

Per me, questo dimostra una cosa: Delos rafforza quella connessione critica tra il sistema nervoso e i muscoli. Un metodo di allenamento che può riprogrammare il tuo “sistema operativo” e allo stesso tempo guarire il tuo corpo è, a mio parere, semplicemente fantastico.

Alla fine, ciò che è iniziato come terapia per un problema fisico si è trasformato, attraverso l’allenamento sistematico con il sistema Delos e il Metodo Riva, in un alleato indispensabile—aiutandomi a prevenire futuri infortuni e a continuare a praticare trail running per il puro piacere, invece di costruire solo tolleranza al dolore.

Specialista Metodo Riva Delos: Alessandro Nebbiai (Centro propriocezione – Torino)